SU RICHIESTA

IL VIAGGIO DELL'ABATE

SULLE ORME DELL'ABATE GIOACCHINO

VIAGGIO DELL’ABATE: Stazioni dismesse, acquedotti medievali, avventure acquatiche e panorami mozzafiato.

VIAGGIO DELL’ABATE: Stazioni dismesse,  acquedotti medievali, panorami mozzafiato.

DIFFICOLTÀ 65%
ABBIGLIAMENTO

ZAINO

IN CASA

Sistemazione in camere multiple, ospiti in suggestiva villa di montagna, nel cuore del Parco Nazionale della Sila.

N.B. Porta tutto ciò che ritieni necessario per la permanenza

IN TENDA

N.B. Non è necessario portare l'attrezzatura da camping in esplorazione. La lasceremo in auto per tirarla fuori al momento di allestire il campo

PASTI

Come nelle più classiche spedizioni il momento dei pasti rappresenta un’occasione di ristoro e convivialità, oltre a scandire i ritmi dell’avventura. Richiederà la partecipazione attiva di tutto il team e sarà a base di genuini prodotti locali.

In questa spedizione:

MEETING POINT

Parcheggio ristorante griglieria Vallefiore, Torre Garga CS, Italia h 10:00

IL VIAGGIO DELL'ABATE: sulle tracce di gioacchino da fiore

VOGLIA DI ESPLORARE

L’inaccessibilità della Sila, con i suoi forti dislivelli ed una natura impervia – che per molte comunità aveva costituito per decenni inesorabile fonte di isolamento geografico e culturale – non aveva impedito all’abate Gioacchino da Fiore di transitare lungo queste terre e decidere nell’autunno del 1188 di impiantarvi la nuova Congregazione Florense (approvata nel 1196), nel luogo oggi denominato Jure Vetere Sottano

In principio, i florensi misero a coltura i territori di Bonolegno e di Faradomus, fecondandoli con le acque del fiume Garga; motivo per cui insorsero delle liti con i monaci greci del monastero dei tre fanciulli, ubicato in prossimità di Caccuri. I poveri florensi furono bastonati, malmenati e gli edifici in costruzione distrutti.  

Tuttavia, l’azione di costruzione dell’insediamento non si fermò ed ebbe come eredità una prospera comunità che ancora oggi popola San Giovanni in Fiore e che, non a caso, vanta il titolo di secondo comune più esteso della regione Calabria.
Solo molti secoli più tardi, per combattere l’isolamento di tali comunità, fu pensata una connessione capillare tra le zone più remote del meridione. 

 

La rete a scartamento ridotto Cosenza – San Giovanni in Fiore nasceva tra il 1932 e 1956 ed è tuttora ritenuta uno dei massimi esempi esistenti di ingegneria ferroviaria in Italia. In memoria del grande orgoglio ferroviario calabrese, con un tracciato che accarezza i limiti dell’ingegneria ferroviaria di allora, tutto ciò che resta oggi è rappresentato dal ‘Treno della Sila’, la cui storica locomotiva torna a sbuffare, a scopo meramente turistico, nel 2016. 

La ferrovia mostra fin dai primi chilometri il suo carattere: una repentina successione di curve e controcurve in costante ascesa, superando profonde e strette vallate con maestosi ponti, alternando tratti attorniati dal verde della flora presilana a terrazze naturali dalle quali scorgere panorami senza tempo.

IL VIAGGIO DELL'ABATE

Giorno 1

Sullo sfondo bucolico della Valle di Garga, intraprenderemo il cammino di avvicinamento all’omonimo fiume, costeggiando verdeggianti campi coltivati per alcuni chilometri. Lasciato alle nostre spalle il panorama rurale, con uno stacco repentino, ci tufferemo in tutt’altro scenario: quello delle rigogliose sponde del fiume

Seguendone il movimento regolare, percorreremo per circa tre chilometri il suo corso, alternando tratti in acqua e tra impressionanti monoliti di roccia. A colorare l’avventura, liane, salti d’acqua ed una superba, eccentrica, vigorosa flora, fino a raggiungere le rovine di un antichissimo acquedotto in pietra – piccolo ‘angolo di Cambogia’ locale. 

 

Per quattro chilometri ne attraverseremo i resti, scortati da memorabili scorci panoramici. Come se non bastasse, ci spingeremo fino allo scheletro dell’antica ferrovia silana, orgoglio ingegneristico italiano. Lungo le sue tracce incontreremo vecchi caselli dismessi ed esploreremo stazioni abbandonate, di cui la natura si sta ormai riappropriando. 

Ospitalità: In questa spedizione saremo ospiti in una splendida villa immersa nel cuore del Parco Nazionale della Sila. Non mancherà la convivialità di una deliziosa grigliata sotto la volta stellata.

Giorno 2

La spedizione di ieri si farà sentire, pertanto abbiamo pensato questa seconda giornata cadenzata da un ritmo più lento e rilassante. La mattinata sarà scandita da una ricca colazione in giardino ed una gentile pratica di yoga per sciogliere i muscoli dalla fatica del giorno precedente, per poi tornare in esplorazione sulle tracce del più grande “scopazzo della strega” che si aggira nelle foreste della Sila.Il fascino delle foreste di Pino laricio, certamente, non manca mai di stupirci. Quest’ultimo è la conifera che rappresenta più di ogni altra cosa, la grandiosità delle foreste silane e, che a perdita d’occhio, popola queste montagne da epoche immemorabili, trovando proprio sull’Altopiano silano, la sua massima esplosione in termini di superficie e maestosità. 

 

In questo scenario da fiaba, lo “scopazzo della strega”, anima da chissà quante primavere, la vita del bosco e delle genti che lo frequentano da sempre. Il cosiddetto “scopazzo” non è altro che una patologia vegetale di natura batteriologica, che provoca una visibile alterazione della crescita della pianta, originando degli ammassi di rametti affastellati, più sottili e più deboli del normale, che formano, di fatto, bizzarre composizioni. 

Sentieri panoramici ci ricondurranno, poi, sulla via di casa, dove ad aspettarci ci sarà un ottimo pranzo in giardino.

IL VIAGGIO DELL'ABATE

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