Probabilmente non costituisce l’attrazione più accattivante dell’isola di São Miguel, eppure il “mostro di cemento” non può non attirare l’attenzione dei viaggiatori di passaggio in direzione Sete Cidades.
Chi subisce il fascino del decadente non può non concedersi un’imprudente esplorazione del Monte Palace Hotel, la cui storia non stupisce meno dello spettacolare panorama sul quale si affaccia, il miradouro da Vista do Rei.
Nessuna indicazione racconta la storia di questa costruzione, eppure l’edificio porta con sé tutti i segni di un passato di ambizione e fallimento.
Correva l’anno 1989
Nel 1977 fanno la prima comparsa sull’isola investitori francesi e belgi con lo scopo di costruire nell’isola maggiore delle Azzorre due hotel di lusso, il Monte Palace e il Bahia Palace. La costruzione degli hotel si rivelò particolarmente onerosa, infatti il totale investito si aggirava intorno ai 2 miliardi di escudos (circa 10 milioni di euro).
Finanziato da capitali provenienti dalle Banche di Indocina, Suez e da istituti di credito belgi, il Monte Palace viene inaugurato solo il 15 aprile 1989, già indebitato per 12 milioni di escudos (circa 60 000 euro).
In cima alla collina con una vista che abbraccia l’orizzonte atlantico, i ricchi avventori che avrebbero soggiornato in questo sfarzoso palazzo potevano godere del magnifico panorama sui laghi di Sete Cidades e sul villaggio sottostante, insediato all’interno di un cratere vulcanico.
Se il gemello Bahia Palace è aperto ancora oggi (pur essendo diventato un hotel a 4 stelle), sfortunatamente, il Monte Palace non ha potuto vantare la stessa sorte.
“La truffa del secolo”
Appena 18 mesi dopo l’apertura, e già flagellato da chiusure intermittenti durante i pochi mesi di attività, i battenti del Monte Palace chiudono definitivamente il 26 novembre del 1990; un triste epilogo per un progetto di tale portata, che stava producendo un debito mensile di 16 000 escudos.
Ironia della sorte, lo stesso giorno in cui viene dichiarata bancarotta, il direttore del cinque stelle venne premiato a Lisbona come gestore dell’Hotel dell’anno.
Irriso da tutte le testate portoghesi e non solo, per lunghissime settimane il Monte Palace susciterà l’indignazione generale e coprirà di imbarazzo il Portogallo, per quella che sarà definita “o embuste do secolo” (la truffa del secolo).
Dopo essere stato vegliato giornalmente da una guardia e i suoi cani per 20 anni per limitare fenomeni di vandalismo, l’edificio perse ogni interesse anche agli occhi delle autorità, che nel frattempo non avevano trovato nessun altro investitore malgrado le sovvenzioni rimborsabili stanziate dal governo portoghese.
Cosa è andato storto?
In breve, si è trattato di un progetto vanaglorioso nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Innanzitutto, perché le Azzorre non godevano dei volumi di turismo di cui beneficiano oggi; infatti, all’epoca la maggioranza dei turisti provenivano dal Portogallo continentale o dalle isole stesse. In più, i collegamenti stradali negli anni Novante versavano in uno stato molto peggiore rispetto ad oggi, e la posizione remota della struttura rendeva il raggiungimento possibile solo se auto-muniti.
Peraltro, le uniche attività che ruotano intorno alla struttura, oggi come allora, sono perlopiù di carattere escursionistico, un tempo affatto popolare tra la classe borghese.
Anche il clima non aiutò, vista l’esposizione al freddo e alle intemperie, in un’isola che è battuta dalle piogge per circa 200 giorni all’anno.
E adesso?
Di quello che un tempo voleva essere il più sfarzoso hotel delle isole Azzorre resta ora soltanto uno scheletro di cemento fatiscente e vandalizzato, saccheggiato di tutto ciò che poteva essere riutilizzato, finanche gli ascensori.
L’accesso è interdetto e visita è fortemente sconsigliata a chi non abbia voglia di prendersi dei seri rischi. L’edificio in rovina presenta buchi nei pavimenti, vetri rotti ovunque e ferraglie arrugginite pericolosamente sospese dai piani superiori.
Insomma, la natura si sta progressivamente riappropriando di ciò che le appartiene.
Malgrado tutto, lo scenario che si presenta agli occhi dei curiosi che hanno deciso di intrufolarsi è a dir poco straordinario e abbraccia a 360° il tesoro naturale custodito nell’ “ilha verde” che si fa protagonista nel cuore dell’oceano Atlantico.
La vista del cratere vulcanico che ospita i laghi di Sete Cidades rapisce ancor di più dall’immensa terrazza in cima al palazzo, con ogni probabilità sferzata dai venti che simultaneamente infuocano le correnti oceaniche.
Così, col suo fascino sinistro, quello che resta del Monte Palace è ancora in grado di richiamare l’attenzione di chi ama percorrere la storia dell’accecamento dell’ambizione che conduce alla rovina, non senza lasciare tracce amare su un’isola che racconta di sé molto di più senza la mano dell’uomo.